mercoledì 27 aprile 2011

Ritorno al futuro


Ritorno al futuro è il film di fantascienza che ha entusiasmato il pubblico di giovani (e anche meno giovani) rappresentando un'icona del cinema degli anni '80.
Uscito nel 1985, fu diretto da Robert Zemeckis ed interpretato da Michael J. Fox e Christopher Lloyd. Vinse il premio Oscar per il miglior montaggio sonoro.
Il film racconta le avventure di Marty McFly, ragazzo indisciplinato e Emmett Brown detto "Doc", il tipico scienziato pazzo, talmente eccentrico al punto da riuscire a trasformare un'automobile, la mitica DeLorean, in una macchina del tempo. Questa, una volta raggiunta la velocità di 88 miglia orarie, è in grado di trasportare istantaneamente i passeggeri nella data da questi digitata. Quando Doc viene ucciso Marty per non fare la sua stessa fine scappa con l'auto e si ritrova proiettato accidentalmente nel 1955. Qui si ritrova davanti ai suoi genitori quando avevano la sua stessa età e per sbaglio non rende possibile il loro fatidico incontro. Questo compromette quindi la sua nascita e quella dei suoi fratelli ma Marty si rivolgerà al giovane Doc (già vecchio per la verità...) che ancora non ha inventato la macchina, ma che non potrà non dargli una mano.
A seguito del grande successo uscirono due sequel dando vita ad una delle trilogie di maggior successo della storia del cinema. Il secondo episodio, uscito nel 1989 venne ambientato nel futuro (con un "salto nel tempo" fino al 2015) mentre il terzo, uscito l'anno successivo, vede i due protagonisti catapultati indietro di un secolo nel vecchio west.

martedì 12 aprile 2011

Il Subbuteo


Prima dell'avvento di PES, Fifa e di tutti i videogiochi di calcio, c'era un divertente e semplice gioco da tavola che durante gli anni '80 intratteneva tutti i giovani appassionati di calcio: il Subbuteo.
Il gioco nacque in Gran Bretagna nel 1947 da un'idea dell'ornitologo Peter Adolph, il quale avrebbe voluto chiamare il gioco The Hobby termine che, oltre al passatempo designa anche una specie di falco. Secondo l'Ufficio Brevetti inglese tuttavia non era registrabile e perciò l'inventore del gioco prese in prestito parte del nome scientifico: quello di Falco subbuteo. La diffusione in Italia si ebbe tuttavia solo negli anni settanta e ottanta con un vero e proprio boom di appassionati.
Come nel football vero e proprio, le squadre sono composte da undici giocatori; nel gioco da tavolo questi ultimi sono rappresentati da miniature in plastica riproducenti le fattezze di giocatori di calcio e appoggiati ad una basetta semisferica appesantita da un piccolo peso all'interno che permette, con un "tocco a punta di dito", di spostarli e di calciare una sfera in plastica. Il portiere viene invece manovrato dal giocatore per mezzo di un'apposita asticella.
Le regole di Subbuteo sono adattate ma del tutto simili a quelle del regolamento sportivo calcistico reale. Il gioco si svolge su una superficie di forma rettangolare originariamente di panno verde di circa 140 cm per 91 cm, rappresentante un campo di calcio. I giocatori mantengono il possesso della palla finché la miniatura colpita entra in contatto con la palla e quest'ultima non tocca successivamente una miniatura dell'avversario, anche se la stessa non può essere colpita per più di 3 volte consecutivamente. I tiri in porta possono essere effettuati una volta che la palla supera la "linea di tiro", una linea parallela alla linea di fondo distante da questa una trentina di centimetri.
Nel corso degli anni novanta l'azienda produttrice del gioco (la Subbuteo Sports Games Ltd, compagnia della Waddingtons Games), fu acquisita dall'azienda statunitense produttrice di giocattoli Hasbro la quale, però, nel 2000 interruppe la produzione del gioco considerandolo non più competitivo nei confronti dei nuovi videogiochi di argomento calcistico. La produzione del gioco è continuata, in Italia, fino al 2003 grazie ad una licenza concessa al distributore locale, la ditta Edilio Parodi, che ha inoltre creato una nuova versione del gioco da tavolo chiamata "Zëugo" (gioco in genovese). Il marchio Subbuteo è ricomparso ufficialmente in Italia nel 2009, grazie ad una collana edita dalla Fabbri Editori su licenza Hasbro e distribuita nelle edicole. Ancora oggi in Italia esiste un movimento organizzato, detto Old Subbuteo, che tende a replicare il medesimo gioco degli anni '70 ed '80 utilzzando materiali dell'epoca oppure fedeli riproduzioni attuali.